Sin dall’antichità il culto dei morti è stato oggetto di attenzione; non sono casuali i rinvenimenti archeologici che testimoniano la necessità da parte dell’uomo di dare degna sepoltura ai defunti. Dall’antico Egitto alla Daunia, in modi diversi, le sepolture erano ritenute sacre e l’uomo viveva quasi esclusivamente per officiare riti propiziatori affinché l’anima e il corpo del defunto potessero essere ben accolti nella vita ultraterrena.

Fondamentale è stata l’istituzione dei camposanti, non solo come luoghi di culto, ma anche perché l’uomo stesso aveva compreso che la mancanza di condizioni igieniche idonee metteva a repentaglio la propria salute. In Europa il problema delle sepolture si poneva già dal 1804, ovvero da quando l’Editto di Saint Cloud, facendo prevalere i principi di libertà ed uguaglianza dettati dalla rivoluzione francese, fissò i criteri secondo cui nelle chiese non dovevano più essere inumati i corpi, non solo per evitare il dilagare di epidemie, ma anche per eguagliare gli uomini che fino ad allora avevano ostentato il loro potere edificando tombe monumentali.

Come per altre realtà, anche la città di Foggia dovette adeguarsi e rispettare le regole imposte dalla Legge. Così com’era avvenuto per il cimitero del Verano a Roma o per il Quadrato Monumentale del camposanto di Poggioreale a Napoli, o per la famosissima basilica di Santa Croce a Firenze, che ispirò il Foscolo a scrivere il carme dei Sepolcri, anche per Foggia avvenne la medesima cosa, ossia le famiglie più in vista fecero edificare tombe monumentali e cappelle gentilizie imponenti al fine di ostentare la propria importanza, contravvenendo ai principi dell’editto francese.

Oggi, molte di queste tombe sono ancora esistenti, a testimoniare il ricordo di queste grandi famiglie, attraverso i simboli del loro casato. Tuttavia il Cimitero di Foggia, come oggi si presenta, affonda le radici nel diciannovesimo secolo ed al suo ingresso si impone la Cappella monumentale progettata nel 1928 dall’arch. Arnaldo Foschini, progettista anche del cosiddetto “Palazzo delle Statue”, nella stessa città, e della Chiesa di S.Pietro e Paolo all’EUR in Roma.

La rilevanza della realizzazione è testimoniata anche dalla presenza all’inaugurazione del’ingresso al Cimitero monumentale di Foggia, in data 26 ottobre 1931, del ministro delle comunicazioni Costanzo Ciano. Già nel 1931 la cappella cimiteriale di Foggia fu affidata ai Cappuccini. In seguito, per vari motivi, la provincia dei frati rinunziò a tale impiego. Nel Capitolo provinciale di Campobasso (1970) fu riproposta detta attività. Dopo le dovute pratiche con le competenti autorità, p. Crispino Di Flumeri, eresse canonicamente detto convento con il titolo ‘S. Maria della Pietà’.

FONTI

Araldica nel camposanto di Foggia
Introduzione e “lettura” degli Stemmi, a cura di Lucia Lopriore, ricercatrice storica e studiosa di araldica, membro ordinario della Società di Storia Patria per la Puglia

Agenda 2014 della Fondazione Banca del Monte di Foggia
Progetto editoriale: Filippo Santigliano
Ricerca e testi: Davide Grittani
Editing e curatela: Saverio Russo, Filippo Santigliano

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